"Sorgono sulla costiera cinque terre quasi ad eguale distanza tra loro, non solo famose in Italia, ma anche presso francesi ed inglesi per l’eccellenza del loro vino. Cosa invero che fa maraviglia è vedere monti costieri e scoscesi che perfino gli uccelli stentano a trasvolarli, pietrosi e aridi ricoperti di tralci così stecchiti ed esili da assomigliare piuttosto all’edera che non alla vite. Di qui vien fuori quel vino che approntiamo per le mense del Re" (Bracelli 448)
Manarola è stata costruita in una stretta gola, su un promontorio, non è agevole raggiungerla in auto e nemmeno in barca perchè il piccolo porticciolo non offre un ridosso sicuro dai venti di Libeccio e Maestrale. Gli abitanti alano le imbarcazioni con una gru superando un dislivello allucinante.
Per raggiungere Manarola si percorre la litoranea che sale dalla Spezia o si arriva in treno che è il mezzo più comodo per visitare questi borghi.
Per conoscere il piccolo borgo potete scendere sino alla piazza della Chiesa e da lì imboccando la via che trovate sulla destra, Via Rollandi arrivare ad una piccola piazzetta che guarda ad est, verso la stazione. Ammirato il panorama si può scendere alla marina attraverso uno qualsiasi dei carugi, visitata la marina e punta Manara proseguendo per il sentiero che porta a Corniglia al primo bivio si svolta a destra e un sentiero molto panoramico vi riconduce alla piazza della Chiesa dalla quale siete partiti.
A Manarola ci sono numerosi affittacamere e Bed & Breakfast e quattro cinque ristoranti.
"O aperti ai venti e all'onde, liguri cimiteri! Una rosea tristezza vi colora quando di sera, simile ad un fiore che marcisce, la grande luce si va sfacendo e muore"
Sul promontorio ci sono i giochi per bambini, la casa del pensionato e un localino dove gustare un ottimo aperitivo, Nessun Dorma. Il panorama è veramente stupendo. Da Punta Manara si accede al sentiero per Corniglia (verificare se percorribile) che alcuni volenterosi del paese hanno sistemato. Il sentiero è facile e una volta saliti dalla marina al cimitero continua sempre allo stesso livello, percorrendolo dopo uno scorcio sul vecchio scalo di Manarola, ci troviamo davanti la grande spiaggia di Corniglia con quello che resta del villaggio Europa e sullo sfondo si scorge il paese di Corniglia situato sulla sommità del monte. Il sentiero è facile e la meta è davanti ai nostri occhi ed è quindi difficile perdersi.
Tornati alla stazione potete invece percorrere la Via dell'Amore, (verificare se percorribile) il simbolo delle Cinque Terre è un sentiero molto facile costruito a strapiombo sul mare, in estate il sentiero è piuttosto affollato (ma vi assicuro vale la pena) e gli innamorati vengono a sigillare il loro amore con un lucchetto.
Il sentiero è a pagamento ma è possibile comprare un biglietto che comprende il viaggio in treno e l’accesso a tutti i sentieri del parco e ai mezzi di trasporto.
La Via dell’Amore è nata dall’esigenza degli abitanti di Manarola e di Riomaggiore, costretti per incontrarsi, prima della costruzione della strada litoranea, a percorrere il Corniolo, un sentiero che attraversava una valle con dirupi. Il primo tratto del sentiero fu costruito negli anni venti, durante i lavori di ampliamento della linea ferroviaria, era un sentiero strettissimo che partiva da Manarola e arrivava nella Vaolunga, dove c’era una polveriera e finiva lì. Terminati i lavori di ampliamento della ferrovia, tutto cadde in abbandono sino al ‘28 quando un’impresa incaricata di costruire la galleria Biassa necessitando di una polveriera si mise a cercare un luogo adatto, e gli fu indicata la vecchia polveriera. Gli abitanti speravano così di poter collegare il vecchio sentiero a Riomaggiore e realizzare una passeggiata tra i due borghi, l’operazione presentava notevoli difficoltà, perché verso Manarola nella parte più spettacolare del sentiero c’era una roccia grande e levigata ardua da superare. Ma Lissandrin, un tenace macellaio, che forniva viveri e soldi, Pietro Manara minatore di Piacenza a cui poi è stato intitolato il promontorio di Manarola e Pin de Dria un barbiere contadino, non se lo fecero ripetere due volte e cominciarono a scavare le rocce del Vaolunga, dodici ore al giorno per mesi, qualche mine inesplosa della polveriera di Biassa e portarono a termine il lavoro.
La strada fu inaugurata con il nome di STRADA NUOVA, ma divenne ben presto il ritrovo degli innamorati e fu proprio una scritta sulle porte della polveriera in disuso con un pezzo di calce a suggerire il suo nome “Via dell’Amore”. Dopo gli anni 60 con l’abbandono delle campagne, i vigneti terrazzati senza la costante manutenzione dell’uomo cominciavano lentamente a franare verso il mare e il movimento franoso cominciò ad interessare anche il sentiero, l’epilogo si ebbe nel 1990 quando a metà percorso i grossi macigni della Batternara minacciarono il sentiero e fù imposto il divieto di transito. La disperazione per la difficoltà a trovare i finanziamenti fu però vinta dalla tenacia e l’Unione Europea stanziò i due miliardi e 650 milioni di vecchie lire necessari per ripristinare il sentiero, così rocciatori ed elicotteristi si sono adoperati per rimuovere i macigni e rendere sicuro il cantiere.
Gli elicotteri sono stati preziosi e hanno dovuto lavorare trasportando a mare i materiali e scaricandoli senza mai atterrare e nonostante tutto questo nella zona della Batternara si è dovuta costruire una galleria aperta a mare per rendere sicuro il transito, gli ambientalisti e abitanti hanno storto il naso ma non è stato possibile evitarlo, e si è cercato di armonizzarla con la galleria della ferrovia che scorre pochi metri sotto.
Purtroppo, a causa di una frana occorsa nel settembre 2012, il sentiero è chiuso e né i residenti né i turisti possono usufruire di questo percorso che oltre ad essere famoso per la sua bellezza è anche l'unica strada pedonale di collegamento fra Manarola e Riomaggiore. Un'intera economia ruota intorno a questo spettacolare sentiero ma gli operatori economici da tempo non hanno notizie in merito alle procedure per la riapertura della Via dell'Amore mentre da tutto il mondo gli amanti delle 5 Terre chiedono notizie che nessuno è in grado di dare.
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