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Terrazza rotonda

Oristano: Sa Sartiglia

Sa Sartiglia è una corsa alla stella che si corre l'ultima domenica e martedì di carnevale ad Oristano, dove carnevale e Sartiglia sono praticamente sinonimi. È una delle più antiche manifestazioni equestri che ancora si svolgono in area Mediterranea ed una fra le più spettacolari e coreografiche forme di Carnevale in Sardegna.

Il termine Sartiglia deriva dal castigliano Sortija, a sua volta derivante dal latino sorticula, ossia anello, e trattiene in sé il diminutivo sors, fortuna. Le origini della giostra affondano negli antichi tornei cavallereschi militari, nella corsa alla stella con una spada e sciabola si è tramandata negli anni. Essa consiste nel tentativo dei cavalieri di centrare il bersaglio appeso a un nastro verde, sfidando la sorte.

Organizzato dai due gremi, contadini e falegnami, in occasione della festa della Candelora, il carnevale prevede una corsa a cavallo. San Giovanni e San Giuseppe sono i protettori delle due fazioni, ciascuna delle quali viene rappresentata da un capo corsa: è il Componidori che, nominato dal popolo, uomo o donna che sia, diviene il cavaliere indiscusso, l’oggetto unanime di privilegi e misteri nei riti di un cerimoniale collettivo.

Nel momento suggestivo della vestizione, per esempio, che avviene su una sorta di altare, detto sa mesitta, al Componidori viene infusa forza, coraggio, abilità e purezza e, per conservare tali doni, dovrà prendere i sacramenti della confessione e della comunione evitando fino alla fine della festa di toccare la terra per non contaminare la purezza dei suoi indumenti.

Una giacca senza maniche detta coiettu, chiusa da fermagli d’argento, una camicia bianca che ha grandi maniche strette da nastri colorati e una maschera di legno fermata da un fazzoletto di seta, sono gli elementi simbolici ricorrenti. La giacca smanicata, che termina a gonnellino a protezione sulle gambe, e che ricorda l’antico indumento da lavoro, è stretta da lacci di pelle sul petto del cavaliere che guida la corsa della domenica. Mentre nella corsa del martedì la casacca è chiusa da borchie d’argento a forma di cuore e, sui pantaloni, un ulteriore pantalone corto di pelle.

L’uso di fasce intorno alla fronte e sotto il mento è funzionale al posizionamento della maschera. La cucitura di altre fasce per un migliore assetto e l’uso del velo ricamato, nonché del cilindro sul capo, avviano il cerimoniale alla sua conclusione. Una camelia sul petto del Componidori perfeziona l’operazione: rossa per la domenica, rosa per il martedì.

Terminata la Vestizione de Su Componidori, capo della corsa, si forma il corteo dei cavalieri che si dirige verso la via della Cattedrale dove si svolgerà la Corsa alla Stella. Apre la corsa Su Componidori che si lancia in una discesa sfrenata al galoppo cercando di cogliere la stella appesa al centro della strada con una spada, sarà poi la volta di tutti quei cavalieri scelti dallo stesso. Solo a Su Componidori e ai suoi aiutanti sarà riservata una seconda discesa con su Stoccu, una lancia di legno. Con­cluse le discese Su Componidori si porta verso la Piazza Manno da dove si lancia a gran galoppo riverso all’indietro sul cavallo e benedice la folla: è questa Sa Remada massima prova di abilità. Si chiude così la corsa in Cattedrale, il corteo si trasferisce nella via Mazzini dove le pariglie (gruppi di 3 cavalieri) si cimenteranno in incredibili spericolate acrobazie.

Nelle vie di Oristano, finita la Sartiglia vincitori e vinti festeggiano in strada mangiando nelle numerose bancarelle che offrono prodotti locali.


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