14 AGOSTO 2019 LA SPEZIA-TURUNC (Turchia)
Partenza da La Spezia per l’aeroporto G.Marconi di Bologna da dove, con Turkish Airlines, voleremo alla volta di Istanbul. Il volo dura circa 3 ore.
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Atterriamo ad Istanbul al modernissimo aeroporto intitolato al padre della moderna Turchia Mustafà Ataturk. Dobbiamo cambiare terminal e tra tappeti e scale mobili impieghiamo circa 25 minuti. L’aereo è un nuovissimo 777-300 confortevole e pulito.
Il transfert mandato dall’agenzia ci porterà a destinazione a Turunc.
Scopriremo poi con piacere che la sistemazione in collina ci permette di godere di 3-4 gradi di temperatura in meno rispetto al lungomare. Dopo vari tentativi troviamo l’hotel e alle 20,30 prendiamo possesso delle camere. Doccia veloce e poi cena. Il personale è gentilissimo e disponibile. Ci capiamo grazie al traduttore di Google, italiano-turco-curdo. Iyi geceler
15 agosto 2019 TURUNC
Ferragosto. Il termometro alle 10.00 segna 35°. Il modo migliore per iniziare la giornata è un bagno in piscina.
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Colazione turca a base di pomodori, cetrioli, patate fritte, olive e salsine etc etc. Noleggiamo un piccolo fuoristrada Suzuki con il quale andremmo a visitare le località vicine. Spiagge entroterra e deliziose taverne per il pranzo.
Il personale è gentilissimo e ci riserva delle attenzioni a cui noi non siamo abituati. Il tempo vola e l’appuntamento per la cena è alle 20,00 a Turunc. La cena è ottima, il ristorante è gestito da un ragazzo Curdo che ha studiato in Italia. Le portate oltre agli innumerevoli antipasti sono calamaro alla griglia, agnello, verdure.
Per finire la giornata, birra e musica curda dal vivo.
16 agosto 2019 TURUNC
Giornata molto calda, abbiamo visitato molti posti vicino, costeggiando la penisola di Datca e in particolare nell’ entroterra le cascate frequentatissime dai turisti portati in tour con Land Rover da 8/10 posti.
A cena torniamo al ristorante di Turunc. Oggi è il 59mo compleanno di Mireno ed al rientro in albergo il proprietario ed il suo staff hanno organizzato a sua insaputa un piccola festa con una bella torta preparata da loro, dolci turchi e vino locale.
Si balla e canta fino a mezzanotte. Scopriamo che Bella Ciao (brano partigiano italiano) è molto gettonato, lo sentiremo spesso anche nelle discoteche. A mezzanotte tutti a letto. Domani è giorno di trasferimento al marina a presa in consegna della barca. La vacanza continua.
17 agosto 2019 TURUNC – SETUR NETSEL (Marina Marmaris)
Viste le condizioni climatiche avverse, 37°! Ripieghiamo molto volentieri in piscina dove staremo fino a circa le 14.00. Pranzo e trasferimento al marina di Marmaris. Ci accompagna in auto Robin un poliedrico ragazzo curdo, architetto-cantante-musicista che rifiuta qualsiasi forma di pagamento, pena offesa personale.
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Al marina, cerchiamo di individuare la barca che per 15 giorni sarà la nostra casa galleggiante. Andiamo per esclusione ed infine la troviamo: si chiama ALTEA, è un 49 piedi, quasi 15 metri. E’ pulita, ed è pronta. Ci rechiamo negli uffici della compagnia di noleggio, disbrighiamo le pratiche burocratiche, assicurazione, patente nautica, carta di credito, ecc. con personale molto disponibile e competente. Questa sarà una costante dei turchi. Facciamo quindi il check-in a bordo, si contano bicchieri, stoviglie, binocoli, estintori, salvagente, ed infine si controllano vele, tender, salpancora, sassola, cime di ormeggio etc. etc. Tutto ok, abbiamo il permesso di lasciare l’ormeggio. Iniziamo a caricare i bagagli che avevamo accatastato sul pontile. A bordo troviamo un cestino di benvenuto consistente in una bottiglia di vino rosso, patatine e dolcetti. La bandiera italiana, in qualità di bandiera dell’ospite, è issata in prossimità della crocetta principale di sinistra. E’ un caposaldo nella tradizione marinaresca, un riguardo, un rispetto che non avevamo mai ricevuto nei 20 anni che noleggiamo barche! Tebrikler turkiye (complimenti Turchia). Nel frattempo gli amici che stiamo aspettando ci comunicano che ad Istanbul, a causa di un ritardo dell’ aereo in partenza da Bologna, hanno perso la coincidenza per Dalaman. Invece di arrivare per 21,30-22,00 arriveranno alle 3,30-4,00. Ci dedichiamo alla cambusa. Occorreranno 2 viaggi con il Suzuki per imbarcare il cibo di base, acqua, birra e vino, tanto vino che comunque sarà reintegrato ogni volta che scenderemo a terra. A proposito di cabine, sono 4 con 4 bagni. Alle 22,30 finalmente si cena, pollo allo spiedo, pomodori, vino, birra e per iniziare bene la vacanza sul mare una abbondante razione di ciambellone genovese. Mirto e limoncello per conciliare il sonno. Due chiacchiere nel pozzetto e poi in branda.
18 agosto 2019 SETUR NETSEL (Marina Marmaris) – SERCE LIMANI
Lasciamo l’ormeggio del marina verso le 9,30. Durante la notte con ben 7 ore di ritardo, gli amici sono arrivati. Usciamo dal porticciolo, ammiriamo la torre di guardia e le poche case di pescatori sopravvissute al terremoto degli anni 50. Il programma di massima è di costeggiare fino a Datca e da li, se i costi relativi alla dogana saranno contenuti, entrare in Grecia, fare tappa in alcune isole del Dodecaneso e da Kastellorizzo rientrare in Turchia. Navigheremo nel mare antistante la regione turca della Licia. La costa è molto bella, alta sul mare o degradante con i pini marittimi fino ad alcuni metri dal bagnasciuga. Superiamo l’isola di Keci, doppiamo punta Kadriga ed arriviamo in prossimità della piccola isola di Ciflik. Dovrebbe essere proprietà privata; tra la vegetazione, in posizione elevata, si scorge un fabbricato, molto ben mimetizzato. L’acqua è cristallina e scopriamo calda ed invitante. Abbiamo fatto il primo bagno della nostra vacanza in Turchia. A terra, sul continente, un albergo scatolone stile soviet, altre costruzioni basse molto gradevoli, ombrelloni, sdraio. Uno stabilimento balneare. Vista l’ora, sono circa le 13,30, pranziamo: tonno, pomodori, verza. Caffè e l’immancabile simil-Nutella a fine pasto. Salpiamo l’ancora, prendiamo il largo, issiamo il genoa e ci dirigiamo verso la destinazione finale di oggi che è Serce Limani o la baia successiva ugualmente riparata per la notte.
La navigazione è buona, il vento costante di 30-35 nodi ci permette di toccare punte di 8 nodi. La barca scivola sul mare formato che è un piacere. In acqua abbiamo anche la lenza della traina, che, come tutti gli anni, per ora non da nessun risultato. Ci vorrebbe un pesce affamato campione di velocità. Entriamo nella baia di Serce. Stupenda. Qualche caicco, ne vedremo centinaia in tutto il viaggio, due o tre barche a motore una barca a vela alla fonda. Sotto una piccola radura di eucalipti, una taverna con, sulla spiaggia, 5 ombrelloni e sdraio. Usciamo dalla baia ed andiamo a visitare la baia successiva a circa 1,5 mgl che dal portolano risulta essere anch’essa ben riparata. Non è cosi’ e quindi decidiamo di rientrare a Serce.
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Appena entrati siamo raggiunti da una lancia a motore condotta da capitan Nemo, che affiancandoci sul lato di dritta ci propone l’ormeggio al gavitello ed eventualmente la cena al ristorante sotto gli eucalipti. Optiamo per il solo gavitello, in quanto il nostro chef ha già proposto il menu’: antipasti vari, pasta al pesto, insalata, pomodori, pollo alla turca. Ormeggiamo e ci affianca un barchino stracarico di ogni cosa, dagli asciugamani ai parei, dalle noci all’ “addormentasuocere”, ceramica ,olio, etc. etc. Insomma un bazar galleggiante. A bordo padre e figlio di circa 10-11 anni. Facciamo naturalmente acquisti e ad ogni successivo passaggio del barchino veniamo salutati con ampi gesti e candidi sorrisi. Bagno, giretto con maschera e pinne, non c’è bisogno di controllare l’ancora, e poi doccia.
Il menu’ della cena è già stato esposto, mancava il vino, la birra, il limoncello, mirto, caffè ed il nostro fedele compagno di viaggio ciambellone. I liquori sciolgono la lingua ed infatti si chiacchiera fino alle 23,00.
19 agosto SERCE LIMANI – YESILOVA LIMANI
Notte tranquilla, cielo stellato, calma piatta. Una leggera brezza entra dagli osteriggi e porta ristoro al sonno dell’equipaggio. E’ mattina, ci concediamo una puntatina a terra con il tender a comprare pane fresco e pomodori. Il venditore ambulante della sera precedente accosta la sua barca alla nostra e ci offre un vassoio di fichi appena colti.
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Da un altro barcaiolo acquistiamo 2 pagnotte ancora calde. Colazione a base di caffè, latte caldo e freddo, thè, biscotti, marmellata e fette biscottate, è un rito che cerchiamo in ogni maniera di compiere tutti insieme. Breve briefing tecnico e partenza in direzione del golfo di Yesilova, 12 mgl di navigazione. La costa è come fin dalla partenza molto bella, alte, nude scogliere che si alternano a macchie di pino marittimo a filo acqua e spiagge di sabbia chiarissima che si riflette nell’ acqua cristallina. Resti di costruzioni rurali nascosti tra la vegetazione. I caicchi la fanno da padrone, ne incrociamo di tutte le dimensioni e mediamente sono tutti molto piacevoli e, pare, confortevoli. Navighiamo tranquilli, la randa è cazzata, la traina in mare ed arriviamo nel golfo di Yesilava quasi senza accorgercene. Diamo fondo all’ancora in Sarnic bay, vicino a due caicchi e ad alcune barche a vela. La presenza dei caicchi indica che il posto è bello. Tutti in acqua, maschera pinne tubi galleggianti e tuffi dalla poppa della barca. Gara di tuffi, di testa naturalmente.
Il posto dove abbiamo dato fondo all’ancora è veramente bello, l’acqua limpida, paesaggio gradevolissimo. Il pranzo è a base di cous-cous fatto pomodori del contadino acquistati la sera precedente. Il tempo di prendere il caffè, salpare l ‘ancora e siamo in navigazione ristorati dall’ alito di vento della velocità della barca. Durante la navigazione caliamo la traina alla quale abbiamo messo un’esca finta pensiamo sia piu’ performante dell’altra ma alla fine il risultato purtroppo non cambia. Zero pesci all ‘amo. Siamo alla ricerca di una baia per fare il bagno visto che la temperatura è elevata ed eventualmente per trascorrere la notte. Dalla carta nautica individuiamo Kizilova Limani bella rada protetta dai venti dominanti (da nord) e ricca di piccoli fiordi e isolette. Individuiamo un posto carino e diamo fondo all’ancora. Siamo alla ruota vicino ad uno yacht. Immediatamente arriva il barcaiolo-gelataio e facciamo il pieno di cornetti al cioccolato. Al barcaiolo-gelataio, fa seguito il barcaiolo-bazar ed inizia lo shopping o meglio l’ arte del baratto e scambio, abbiamo un asciugamano singolo nuovo e lo barattiamo con uno matrimoniale + un sacchetto di noccioline. Uno scambio decisamente vantaggioso per noi. Il barcaiolo alla fine stremato dalla trattativa si allontano non prima di averci procurato, da un suo amico cuoco imbarcato su un caicco ormeggiato vicino a noi, un mazzo di basilico fresco. Finito lo shopping che ha incuriosito tutto l’equipaggio, ci buttiamo in mare e magicamente appare la tartaruga.
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Questa volta è molto disponibile a farsi fotografare in superficie, la ricognizione alla ricerca tartufi è deludente. Niente. Doccia, e cena. Antipasti di mare vari, farfalle al pomodoro e pistacchi, insalata. Ciambellone, il primo mezzo dei quattro è finito. L’ipotesi di razionamento è nell'aria ma la vacanza continua tranquilla. Parafrasando Gianni Brera :” il ciambellone è l’oppio dei poveri “. Qualche chiacchera nel pozzetto, l’immancabile ricerca della stella cadente ..
20 agosto YESILOVA LIMANI – DATCA
Notte tranquilla calma piatta. Siamo nel pozzetto e dopo un bagno ristoratore, decidiamo l’itinerario della giornata.
Destinazione il porto di Datça dove dovremmo arrivare questa sera e richiedere agli uffici doganali il permesso per uscire dalla Turchia. Nel porticciolo di Yesilova vorremmo fare carburante, riempire i serbatoi di acqua dolce ed incrementare di verdura fresca la cambusa. L’accosto al molo risulta difficoltoso a causa del gran numero di barche ormeggiate, ed allora siccome i rifornimenti di cui sopra non sono strettamente necessari riprendiamo la navigazione sulla rotta programmata. Facciamo colazione in navigazione. In prossimità di Hisaronu Limani diamo fondo all’ancora. La linea di costa è piacevolmente mossa e da origine ad innumerevoli baie una piu’ bella dell’altra.
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Raggiungiamo la baia di Kemerje con il piccolo monastero di Santa Chiara. Ci sono molte imbarcazioni che portano in visita al monastero. Dalla battigia parte una colonna continua di fedeli in pellegrinaggio. Riprendiamo il mare direzione Tasnav nella cui rada sono ormeggiati alcuni degli yacht piu’ grandi e costosi del mondo. Individuiamo il “ Lady Lara” un mega yacht di 93 metri di un miliardario Kazako-israeliano. E’ la decima barca al mondo per lunghezza. Piu’ defilato il “Flying Fox”, un 136 metri di Jeff Besos boss di Amazon.
Ormeggio alla ruota. Tra i liquori di fine pasto questa sera fa la sua comparsa anche una bottiglia di Ouzo, bevanda locale al gusto di anice.
Va bevuto o come aperitivo o come fine pasto diluito con acqua ghiacciata. Il mare è una tavola, il vento praticamente assente e le barche si dispongono come gli stecchini dello shanghai.
21 agosto DATCA-SYMI (Grecia)
Attracchiamo all’antistante banchina del porticciolo turistico di Datça e riempiamo il serbatoio del carburante ed i serbatoi dell’acqua. Ne approfittiamo per fare due passi nel borgo, camminando, spesso in fila indiana, rigorosamente all’ombra. Sono le 9,30 ed il termometro segna 34 gradi. Compriamo frutta verdura e brioches per la colazione. Compriamo anche un’anguria che si rivelerà la migliore di quelle acquistate durante la vacanza. Ritorniamo a bordo e nel frattempo ci fa visita l’agente della dogana che controlla i passaporti e i documenti della barca. Tutto ok, a breve ritireremo il certificato che ci autorizza a lasciare le acque Turche, non ad entrare in Grecia, quella è un’altra pratica che faremo all’agenzia delle dogane a Symi. Partiamo in direzione del porticciolo di Symi il cui paese prende il nome dalla omonima isola. La navigazione è di circa 12 mn, circa 2 ore. Assistiti da una piacevole brezza, pranziamo in navigazione, peperoni in padella, tonno, pomodori. Controlliamo la traina che alla partenza abbiamo filato in acqua ma anche questa volta nessuna preda. La traversata procede tranquilla, la brezza ci accompagna, ed entriamo nella baia di Gialos che ci appare in tutto il suo splendore. Case dalle facciate stile neoclassico si arroccano da mezza collina fino al mare.
E’ un colpo d’occhio notevole, sulle riviste specializzate il villaggio è segnalato come uno tra i piu’ belli delle isole greche (sono piu’ di mille!), senz’altro il piu’ bello delle isole del Dodecaneso. Troviamo un ormeggio in banchina, in Grecia gli ormeggi sono comunali e quindi le tariffe molto contenute. Rintracciamo Luis che lavora per l’agenzia che ci curerà le pratiche di entrata in Grecia. Fino al rilascio di tale permesso dovremmo rimanere a bordo. Il permesso di entrata lo ritireremo negli uffici della dogana alle 17,00. Nel frattempo, complice anche il ” permesso verbale“ di Luis scendiamo a terra e facciamo un bagno nelle cristalline acque di una minuscola spiaggia
Abbiamo il permesso di entrare in Grecia dopo la verifica passaporto-uomo fatta da un agente al quale probabilmente giravano le scatole. Il permesso cartaceo ce lo consegnerà Luis entro le 20.00 o al massimo domani mattina alle 8.00. Ci dividiamo in gruppi alla scoperta dei vicoletti, ed in salita fino alle due chiese che dominano la baia.
La chiesa intitolata a San Giorgio domina, a dritta, l’entrata in porto. Il panorama e fantastico, vale la pena di fare gli scalini per arrivare fino al Castello dei Cavalieri che domina dall’alto il villaggio, sono piu’ di 400 scalini.
Sbarbati, lavati e profumate siamo alla ricerca di un locale che ci ispiri. Le signore sono veramente splendide nei loro abiti eleganti e fanno sfigurare i maschietti in bermuda e t-shirt. Decidiamo per un ristorante che è dall’ altra parte della baia rispetto all’ormeggio. La cena, a base di antipastini tipici, totano, agnello, polpo, pesce spada, è ottima, il personale gentilissimo benchè non sia di origine greca ma lituana. Il tutto annaffiato da vino bianco e birra. Usciamo che siamo un po’ “provati” ma riusciamo comunque a salire a bordo ed a trovare le forze per ciambellone, mirto, caffè e limoncello. Inarrestabili ! Buona notte.
22 agosto 2019 SYMI - RODI
Alle 5.00 un yacht ormeggiato a prua, dall’altra parte della baia, salpando l’ancora, aggancia anche la nostra, strattone tremendo per fortuna senza conseguenze. Comunque siamo in coperta a controllare l’ancora e le manovre dello yacht. Torniamo in cuccetta ed alle 8.00 un impiegato dell’ agenzia ci consegna il permesso per la barca di navigare in acque greche. Issiamo quindi sotto la crocetta principale di dritta la bandiera greca di cortesia. Il programma è quello di visitare 3/4 baie che sono nella parte est dell’isola e poi questa sera ancorarci nel porticciolo Mandraki di Rodi.
La prima baia che visitiamo è Agios Marina, a meno di 2 mgl da Symi. Baia stupenda, poche barche e quindi facciamo il primo bagno della giornata e poi colazione per iniziare bene. Sullo sfondo una costruzione bassa che ben si mimetizza con la vegetazione e una fila ordinata di ombrelloni.
Molto bello. Ripartiamo ed entriamo nella baia di Agios George, dove sullo sfondo fa bella mostra di se un veliero armato a schooner di nome “Elena” battente bandiera inglese.
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A terra, dietro la spiaggia, una chiesetta bianca. L’isola conserva oltre trecento tra chiese e monasteri. Ormeggiamo alla ruota e tutti in acqua per un bel bagno ristoratore. A nuoto arriviamo fino alla spiaggia di piccoli sassolini bianchi. Risaliamo a bordo e ci dirigiamo verso la baia di Nanou, ampia insenatura con acqua cristallina.
Individuiamo una incantevole spiaggia di fronte alla quale ancorarci per il pranzo ma prima vogliamo andare a vedere il resto della baia, tanto non ci sono altre barche in vista. Detto fatto al momento del ritorno alla “nostra” spiaggia troviamo una barca a vela che sta manovrando per ormeggiare. Poco male di fronte c’è un’altra spiaggia piu’ piccola ma altrettanto bella. Diamo fondo all’ancora e consumiamo il meritato pranzo: insalata, pomodori, tonno e altro. Per finire simil-Nutella. Ripartiamo, abbiamo circa 20 mgl. per arrivare con un gran lasco fino al porto turistico della città di Rodi. La traversata è tranquilla, la barca scivola dolcemente sulla superficie, la traina è filata in mare e, secondo tradizione non abboccherà niente. Giungiamo in prossimità delle coste dell’isola, lasciamo a dritta Elli Beach, con ombrelloni, lettini animati da centinaia di bagnanti alla ricerca di un po’ di refrigerio. Al centro il trampolino di ferro simbolo della spiaggia stessa. Arriviamo in prossimità del marina di Mandraki che ci permetterebbe di sbarcare direttamente nel centro storico, riavvolgiamo la randa e ci prepariamo ad entrare. La cinta di mura cittadine, costruite dai Cavalieri Ospitalieri offrono un impatto stupendo. Il castello dei Cavalieri, i resti del colosso di Rodi, che si presume fosse una statua di bronzo alta ben 72 metri che, a gambe divaricate, incombeva sull’entrata del porto. Il terremoto del 224 a.c. ha raso al suolo la statua. Oggi a ricordare quello che fu una delle sette meraviglie del mondo antico, ci sono due colonne di 7 metri sormontate da un cervo in bronzo.
Individuiamo un ormeggio in banchina, ma mentre ci prepariamo alla manovra il nostromo del porto da terra ci urla che il marina è “full” e che l’ormeggio andava prenotato con minimo due giorni di anticipo. Peccato, saremmo sbarcati direttamente nel centro storico. In banchina il veliero “Elena”’, evidentemente ha prenotato due giorni fa’! Ci dirigiamo verso il marina piu’ esterno che è anche il piu’ moderno e comunque dista 1 km dal centro. Ormeggiamo, ci registriamo presso la direzione, colleghiamo energia elettrica e gomma dell’acqua. Quindi doccia e cena a bordo e poi visita al centro storico.
23 agosto 2019 RODI – LINDOS
Sveglia presto, vogliamo visitare la citta’ vecchia prima che la temperatura diventi insopportabile. Alle 7,30 tutti in banchina, direzione centro storico. Il gruppo si divide in due, quattro a piedi e quattro in taxi. Entriamo nella città dalla porta dell’ Arsenale che da’ direttamente sul porticciolo di Mandraki.
Ci sediamo in un bar all’ombra di quattro ficus giganti per la colazione e poi ci inoltriamo quindi per i vicoli interni lastricati in pietra che con il passare dei secoli è diventata lucida e scivolosa. Alla nostra destra la Sinagoga, dopo di che la libreria ebraica, la torre dell’orologio ed infine maestoso, il Palazzo dei Gran Maestri dei Cavalieri. Edificato nel XIV secolo, fu distrutto da di un’esplosione nel 1856. Fu ricostruito di nuovo nel 1937 e terminato nel 1940. Divenne residenza estiva di Mussolini e della sua corte per un breve periodo. L’Italia ebbe la sovranità delle isole greche del Dodecaneso dal 1912 al 1943.
Visitiamo la zona degli alberghi dell’epoca che ospitavano i Cavalieri Ospitalieri di passaggio, ora sede di consolati e uffici del governo greco. Tutto molto ben conservato e rifatto con gran maestria e perizia. Qualche acquisto e poi il rientro in taxi in barca. Sono le 12,00, usciamo dalla marina di Rodi e ci dirigiamo verso Lindos che sarà la meta finale di questa giornata. Il profilo della costa è vario, dune di sabbia e scogliere a picco sul mare. Grandi alberghi dall’architettura discutibile. Le barche per trasporto turisti fanno la spola incessantemente tra un attracco e l’altro. Facciamo sosta a Tsampika Beach, dove su una grande roccia piana è dipinta una maestosa bandiera greca. Diamo fondo all’ancora e tutti in acqua.
l promontorio di Lindos ci appare in tutta la sua bellezza con la luce tenue della sera, le case bianche adagiate sulla collina come un presepe.
Ci dirigiamo verso St. Paul’s Bay con l’intento di ormeggiare, l’acqua è color turchese, ma viste le dimensioni della barca e quelle minime della baia decidiamo di fare rotta ( 0,5 mgl) sulla bellissima baia di Lindos. La leggenda narra che nella minuscola baia di St Paul’s sia sbarcato intorno al 50 d.c. San Paolo apostolo per evangelizzare la Grecia. Senz’altro aveva una barca piu’ piccola della nostra e godeva di una incondizionata protezione dall’alto. La baia è ampia, le barche non molte e non è difficile trovare un ormeggio. Diamo fondo all’ancora, siamo alla ruota.
Ci incamminiamo, consapevoli della salita che ci spetta, lungo il tracciato lastricato in pietra che ci porterà dal livello del mare ai 116 ml di altezza dell ‘entrata del Castello di Lindos o dei Cavalieri che, imponente ed inespugnabile è arroccato sulla roccia in posizione dominante la baia ed il villaggio.
C’è la possibilità di salire in groppa agli asinelli, ma noi siamo saliti a piedi forti anche del fatto che il sole sta tramontando e non incomberà piu’ sulle nostre teste. Il panorama, a mano a mano che si sale di quota, offre scorci stupendi, sia sul villaggio che sulla baia fino all’orizzonte. Il villaggio visto dall’alto merita qualche riga a parte. Essendo i vicoli stretti, non essendoci slarghi o piazzette, i ristoratori di Lindos si sono inventati il ristorante sulla copertura della casa. Infatti parecchie costruzioni ospitano sul tetto piano tavolini apparecchiati, che con il passare dei minuti si riempiono di commensali. Sui tavolini piccole candele le cui luci tremule creano uno spettacolo affascinante. E’ veramente una fotografia unica.
Continuiamo a salire e finalmente arriviamo al castello in gran parte ricostruito dai Cavalieri di Rodi nel XIV secolo, e poi all’Acropoli, tempio dorico di Atena Linda. Il panorama è mozzafiato, i resti di colonne e capitelli maestosi, il restauro, leggo in un “infomation point” si trascina da decenni con alterni risultati. I turisti sono tanti, foto e selfie si sprecano. La fatica di salire fin quassu’ è stata ben ripagata.
Iniziamo la discesa verso il porticciolo, la luce è cambiata ancora e offre colori piu’ morbidi e caldi. Facciamo ritorno a bordo, la cena prevede antipasti, pasta al pomodoro, verdure cotte e crude. Ciambellone, mirto, caffè, ouzo, limoncello per finire in bellezza. Le due discoteche della baia ci accompagneranno con la loro musica a tutto volume fino a circa le 4,30. La dea Atena sono sicuro non gradirebbe, San Paolo Apostolo nemmeno.
24 agosto 2019 LINDOS- KASTELLORIZZO (Grecia)
Sono circa 80 mn di mare per arrivare all’isola di Kastellorizzo, partiamo all’alba, alle 4,40 salpiamo l’ancora ed in una calma piatta usciamo dalla bella baia di Lindos accompagnati dalla musica a tutto volume delle due discoteche. La traversata scorre monotona in una giornata afosa. 80 mgl sono 10/11 ore di navigazione. Come sempre c’è chi legge, chi prende il sole, chi intrattiene social. A metà pomeriggio altro bagno in mare aperto. Il pasto è stato veloce consumato in navigazione. Sono le 16,00 quando dopo circa 12ore, con in sottofondo la colonna sonora del film Mediterraneo entriamo nella baia Ag.Georgios. Il borgo visto dal mare è stupendo, la vegetazione circostante scende fino a pelo dell’acqua. Ci dirigiamo all’ormeggio in banchina in quanto dobbiamo andare in agenzia per disbrigare le pratiche doganali relative all’uscita dalla Grecia. Un uomo da terra con ampi gesti ci indica un possibile ormeggio. Eseguiamo le sue indicazioni, in pochi minuti siamo ormeggiati con la poppa a pochi centimetri dai tavoli apparecchiati della sua taverna. E’ inutile dire che in uno di quei tavoli ceneremo! Durante l’ormeggio ci fa visita in superficie una tartaruga carretta-carretta e sarà una presenza costante per tutta la serata.
Troviamo l’agenzia doganale che è a circa 10 metri e consegniamo i documenti della barca e personali. Visita al piccolo borgo, le barche ormeggiate sono poche, i turisti anche e sono a dissetarsi ai bar del porto all’ombra di qualsiasi cosa. Fa veramente caldo. Siccome il permesso di uscita sarà pronto dopo le 21,00, decidiamo di andare a fare un bagno in una caletta appena fuori la baia. Sfiliamo a dritta una nave da guerra greca ormeggiata in banchina, l’isola è pur sempre un avamposto di confine tra la comunità europea e la Turchia.
Rientriamo in banchina, aperitivo in un bar caratteristico e poi finalmente ristorante !
Tzatziki, taramà, saganaki, dolmades, oktapodi le immancabili buonissime olive, e ancora totano alla griglia, polpo in umido e zuppa di pesce e per finire melone bianco. Il tutto abbondantemente annaffiato da vino e birra.
Domani dopo una visita alla grotta lasceremo le isole greche per rientrare in Turchia e proseguire il nostro viaggio da Kas a Marmaris
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