Il sentiero 536 (ex 4/d) è una delle più incredibili e spettacolari scalinate costruite dai contadini per raggiungere i vigneti sostenuti da muretti a secco, impiantati sulla costa a pochi metri dalla scogliera.
Il sentiero parte dalla chiesetta di San Antonio sul Monte Parodi, da qui si scende ripidamente lungo il versante di Tramonti transitando sul piazzale dove sorge il noto Menhir e poi sulle alture di Pian di Veo; lì giunti su un pianerottolo lastricato in arenaria la mulattiera sede del 504 si biforca e una ripida scalinata dà inizio al 536, attraversando un fitto bosco di lecci.
Il Menhir di Tramonti conosciuto anche come il Menhir del Diavolo, é considerato opera delle antiche popolazioni liguri che lo eressero con funzione sacra. Di fronte al Menhir, "cristianizzato" con una croce di ferro, vi sono i resti della "posa", dove i contadini si liberavano del peso portato in spalla e prendevano fiato.
Quando si incrocia il sentiero n. 535 proveniente da Campiglia, si entra nel paesaggio vignato che degrada dolcemente verso il mare per poi affacciarsi bruscamente sulla Scalinata Grande, opera ciclopica dell’ingegneria contadina delle Cinque Terre, composta da oltre mille scalini.
La scala è interamente eseguita in pietra arenaria locale con blocchi di diversa pezzatura posti a secco e percorre il ripido pendio lasciando a sinistra il dirupo e a destra i vigneti superstiti.
Sul fondo della scalinata spiccano le minuscole cantine, a soli 40 metri sul livello del mare, che sorgono su uno sperone di roccia a strapiombo, dove anticamente si vinificavano le uve raccolte da questi vigneti magicamente baciati dal sole.
Dal piccolo nucleo agricolo la scalinata scende ancora sino alla piccola insenatura a ridosso dello scoglio Montonaio.
Monesteroli si può raggiungere anche proveniendo da Campiglia col sentiero n. 535, dove si incontra la fontana di Nozzano, costruita nel 1805 dai soldati napoleonici accampati nella piana dei castagni di Nozzano per controllare la costa contro il blocco navale inglese. Fino a pochi decenni fa le donne di Biassa e di Campiglia venivano a fare il bucato nelle vasche di questa fontana realizzate con la pietra arenaria locale o dalla Fossola percorrendo il sentiero Fossola-Monesteroli.
Il panorama che si gode percorrendo questo sentiero è unico ed è un’emozione incredibile.
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